Welfare sanitario: assistenza sanitaria integrativa aziende

Fondo assistenza sanitaria integrativa con il welfare aziendale: vantaggi per aziende e dipendenti

Welfare sanitario
Per welfare aziendale si intende tutto l’insieme di beni e servizi che un’azienda eroga ai propri dipendenti per supportarne il work life balance e per migliorare il loro benessere. La distribuzione di benefit welfare è un’opportunità per le imprese anche perché è in essere una normativa fiscale vantaggiosa.

Negli ultimi anni gli investimenti aziendali diretti a finanziare il welfare sono cresciuti, e la sua erogazione è attualmente uno degli strumenti più efficaci per migliorare la propria immagine aziendale, promuovere best pratices tra i dipendenti e fidelizzarli.

Tra i vari benefit che rientrano nei fringe e nei flexible benefit welfare, tra i più apprezzati troviamo il welfare sanitario aziendale o meglio l’assistenza sanitaria integrativa. L’introduzione di una copertura sanitaria è un grande aiuto per le i dipendenti e le loro famiglie che potrebbero trovarsi, nel corso della loro vita, a dover fare visite o cure al di fuori dal sistema sanitario nazionale.

Continua a leggere per saperne di più sul welfare sanitario aziendale e sulla polizza sanitaria integrativa: come funziona, limiti di esenzione e molto altro.


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Indice

Welfare aziendale e welfare sanitario: assistenza sanitaria integrativa cos’è

Il welfare sanitario aziendale nello specifico si riferisce a tutte le forme di assicurazione integrativa sanitaria, o mutua sanitaria integrativa, erogabile attraverso la normativa del welfare aziendale e dunque dei flexible benefit.

I piani di welfare sanitario con assistenza integrativa aziendale o l’adesione a fondi sanitari offrono ai dipendenti migliori e più veloci prestazioni in caso di necessità. Rappresentano una forma di tutela ulteriore rispetto al SSN e sono un sostegno concreto ai propri dipendenti e alle loro famiglie.

Vantaggi del welfare aziendale per aziende e dipendenti

Per i dipendenti aderire alle forme di assistenza sanitaria erogate dall’azienda e messe a disposizione della forza lavoro, significa avere diritto, a seconda dell’ente, a varie prestazioni sanitarie nei centri o ospedali convenzionati. Solitamente è il rimborso diretto o indiretto, a seconda della modalità scelta e dall’ente di assistenza sanitaria integrativa che lo eroga.

Per l’azienda i vantaggi di erogare welfare e nello specifico dare la possibilità di utilizzare il welfare sanitario sono molti. Prima di tutto perché viene proposto un benefit desiderato e realmente utile per i dipendenti e le loro famiglie. Dopo di che i vantaggi possono essere riassunti nel seguente elenco:
  • Miglioramento dell’immagine aziendale;
  • Maggiore employee retention;
  • Fidelizzazione della forza lavoro;
  • Attrazione di talenti giovani;
  • Meno assenteismo;
  • Performance migliori.

Normativa fiscale flexible benefit: sanità integrativa limiti di esenzione

La normativa fiscale del welfare aziendale è complessa e il riferimento è all’art. 51, comma 2, lett.a) del TUIR approvato con D.P.R. 22/12/86 n. 917 e successive modifiche. Per quanto riguarda nello specifico la normativa sull’assicurazione sanitaria integrativa, il TUIR prevede che non concorrano a formare reddito da lavoro dipendente:

“i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni di legge; i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, che operino negli ambiti di intervento stabiliti con il decreto del Ministro della salute di cui all’articolo 10, comma 1, lettera e-ter), per un importo non superiore complessivamente ad euro 3.615,20.”

Dunque se il datore di lavoro mette a disposizione un piano sanitario welfare flexible benefit che rispetta le norme fiscali del welfare aziendale, i dipendenti che ne usufruiscono possono ricevere il rimborso delle spese mediche sostenute. Ciò in base al tipo di contrattazione e di ente con cui viene stipulata la convenzione.

Secondo la norma inoltre i contributi di assistenza sanitaria complementare o integrativa sono deducibili fino alla soglia massima di 3.615,20 euro annui e per dipendente.

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