Tutto ciò da sapere sul congedo e sulle ferie matrimoniali

Congedo matrimoniale: chi ne può usufruire, quanti giorni spettano e come richiederlo

Congedo matrimoniale - Welfare Aziendale

Le coppie che si stanno per sposare e stanno per celebrare un matrimonio hanno diritto ad un periodo di ferie straordinario. Tale permesso si chiama congedo matrimoniale o ferie matrimoniali ed è stato introdotto nel 1937 per gli impiegati ed esteso nel 1941 anche agli operai.

Ma quanti giorni spettano? Il datore di lavoro può rifiutarsi di concederli? Come si richiedono? Spettano anche alle coppie dello stesso sesso? Nei prossimi paragrafi risponderemo a tutti questi quesiti e andremo nel dettaglio della normativa.

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Indice

Cos’è il congedo o la licenza matrimoniale?

Il permesso matrimoniale è un periodo di assenza da lavoro previsto per tutti i lavoratori che si sposano. Queste ferie, chiamate appunto ferie matrimoniali vengono riconosciute per permettere ai neo sposi di andare in viaggio di nozze o comunque di prendersi qualche giorno per se stessi dopo un momento così importante.

Sono i CCNL che ne regolano durata e a chi spetta, ciò a seconda del settore produttivo e della qualifica. Ricordiamo che queste ferie non vanno confuse con le ferie regolari, che, tra l’altro, continuano a maturare durante questa pausa.

A chi spettano le ferie matrimoniali?

Le ferie matrimoniali spettano a tutti i lavoratori in quanto sono previste da tutti i CCNL a patto che le nozze siano civili e che i lavoratori non siano in prova o assunti da meno di una settimana. Inoltre, il solo matrimonio religioso non permette l’accesso a questo benefit. Tra le categorie di lavoratori che possono accedere al congedo matrimoniale troviamo:

  • Dipendenti di cooperative, aziende industriali e artigiane;
  • Apprendisti;
  • Lavoratori a domicilio;
  • Operai;
  • Marittimi di bassa forza.

Per le categorie escluse dalla precedente lista interviene solitamente il CCNL che prevede sempre delle forme di congedo per matrimonio.

L’INPS riconosce le ferie matrimoniali anche ai disoccupati ma solo se nei tre mesi precedenti al giorno del matrimonio hanno lavorato minimo 15 giorni come dipendenti.

Congedo matrimoniale quanti giorni spettano

Per superare la disparità legislativa che prevedeva 15 giorni per gli impiegati e 8 per gli operai, sono stati uniformati tutti i CCNL a livello nazionale. Dunque, ad oggi, la durata delle ferie matrimoniali è per tutti di 15 giorni di calendario. Il periodo di assenza non è frazionabile e in questi giorni devono essere contati anche i fine settimana e altri giorni non lavorativi.

Congedo matrimoniale decorrenza: il conto alla rovescia del congedo parte tre giorni prima della cerimonia. Successivamente si avranno a disposizione 12 giorni di ferie matrimoniali da sfruttare una volta concluso il matrimonio. Tali giorni andrebbero utilizzati entro i 30 giorni successivi alle nozze ma, molte aziende concedono il godimento delle ferie matrimoniali anche successivamente.

Ricordiamo che al congedo matrimoniale possono essere unite le ferie ma, tale scelta deve essere prima discussa con l’azienda per verificarne la fattibilità.

È possibile posticipare il congedo matrimoniale?

Il congedo matrimoniale può essere posticipato in caso di esigenze produttive aziendali o in caso di necessità del dipendente, anche se, i datori di lavoro non sono obbligati ad accettare tali richieste di spostamento. I soli obblighi dell’azienda nei confronti dei dipendenti che fanno una richiesta ferie matrimoniali sono:

  • Se per esigenze produttive il lavoratore non può godere del congedo subito dopo il matrimonio, il datore di lavoro è tenuto a trovare un’altra finestra disponibile entro 30 giorni.
  • Se il lavoratore rientra a lavoro prima della fine del congedo di 15 giorni, allora l’azienda è tenuta ad erogare una retribuzione aggiuntiva per ogni giorno non goduto fino allo scadere del 15esimo. Questo a prescindere che la motivazione del rientro sia personale o lavorativa.

Come richiedere le ferie matrimoniali alla propria azienda?

Le ferie matrimoniali sono un diritto del lavoratore ma è necessario farne richiesta e dare un preavviso al datore di lavoro per usufruirne.

La domanda va presentata almeno 6 giorni prima dell’inizio del congedo (dunque 10 giorni prima della data del matrimonio) e deve essere consegnata in carta intestata all’ufficio del personale o alla direzione. Solo le i dipendenti assunti da aziende industriali, artigiane o cooperative devono fare, oltre alla richiesta alla propria azienda, anche quella all’INPS.

Congedo matrimoniale e unioni civili tra persone dello stesso sesso

L’INPS ha chiarito, in una circolare del 2017, che il congedo matrimoniale spetta a tutte le coppie che si uniscono civilmente, anche quelle dello stesso sesso.

Congedo matrimoniale secondo matrimonio: si può concedere?

Le ferie matrimoniali sono concesse anche più volte nel corso della vita di una persona, a meno che il CCNL di riferimento non preveda altrimenti. Permessi matrimoniali successivi, quanto previsti, possono essere erogati solo a seguito di divorzio, scioglimento di unioni civili o vedovanza.

Trattamento economico durante il congedo matrimoniale

Ma chi paga il congedo matrimoniale? Durante il periodo di assenza, il lavoratore ha il diritto di ricevere lo stesso compenso che riceve nei giorni lavorativi. I CCNL prevedono che sia il datore di lavoro a corrispondere tale importo, tuttavia, per chi lavora presso aziende industriali, artigiane e cooperative l’INPS prevede un assegno che copre 7 giornate lavorative (il resto è a carico del lavoratore).

Le ferie matrimoniali per i lavoratori autonomi

Attualmente non esiste nessuna legge per permette ai lavoratori autonomi di godere delle ferie matrimoniali. Essendo che un libero professionista può gestirsi in autonomia le ferie e le esigenze lavorative allora tale benefit sarebbe superfluo.