Tra i benefit welfare che un’azienda può erogare ai propri dipendenti troviamo l’orario flessibile. Questa modalità di organizzazione del lavoro è tanto vantaggiosa per la forza lavoro quanto per l’impresa stessa.
Aumento di produttività, maggiore soddisfazione e performace migliori dal lato azienda; migliore work-life balance, più flessibilità e migliore organizzazione dal lato del dipendente.
In questo articolo vedremo quando è possibile concedere ai lavoratori un orario flessibile, qual è la normativa di riferimento e come si inserisce questo benefit in un piano di welfare aziendale completo.
Clicca qui per trovare i migliori fornitori di welfare aziendale.
Indice
Quali tipologie di orario di lavoro esistono?
L’orario di lavoro e la gestione di permessi o flessibilità sono a carico del datore di lavoro. A seconda delle esigenze organizzative e produttive un’azienda può decidere di impostare la giornata e la settimana lavorativa in tre modi:
- Orari di lavoro rigido: un’organizzazione rigida prevede l’entrata e l’uscita ad un determinato orario. Questo è il caso di operai, autisti, medici ecc. Alcuni settori o mansioni devono rispettare esigenze produttive o organizzative per cui l’unica soluzione è un orario di lavoro rigido.
- Orari flessibili: l’orario flessibile prevede un certo grado di elasticità nell’esercizio della propria professione. Un’azienda, ad esempio, potrebbe dare la possibilità di entrare (ed uscire) in delle fasce orarie e non fornendo un’indicazione precisa.
- Orario multiperiodale: questa organizzazione dell’orario di lavoro viene implementata per quelle attività che hanno, in alcuni periodi dell’anno, un maggiore carico di lavoro. In questo caso dunque l’orario varia a seconda di fattori contingenti. Ricordiamo comunque che i lavoratori non possono, in nessun caso, superare i limiti di ore fissati dal CCNL di riferimento.
Orario flessibile normativa
La legge di riferimento in materia di orario di lavoro è la n°196 del 24 giugno 1997. Tale legge prevede le 40 ore settimanali come la norma. Viene anche prevista, all’articolo 13, la possibilità stabilire limiti inferiori o superiori (massimo 48 ore settimanali) purché ciò venga stabilito attraverso la contrattazione collettiva.
L’orario di lavoro giornaliero non ha invece dei limiti, se non che ogni lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo tra un turno e l’altro.
Cos’è e come funziona l’orario flessibile per aziende e dipendenti
Con la dicitura “orario flessibile” si intende che i dipendenti hanno la possibilità di modificare il proprio monte di ore giornaliero, settimanale o mensile. Tale benefit è previsto dalla legge ma deve essere implementato dall’azienda. Un lavoratore non può semplicemente entrare dopo o uscire prima ma deve sottostare alle indicazioni del datore di lavoro, alle necessità produttive e alle policy aziendali.
La cosiddetta “flessibilità orario di lavoro” può essere concessa secondo varie modalità ma deve sempre rispettare le direttive e le indicazioni del CCNL di riferimento. Vediamo i principali modi in cui è possibile gestire l’orario di lavoro flessibile:
- Flessibilità per orario di entrata e uscita: i lavoratori possono decidere, all’interno di fasce orarie precise, quando entrare e quando uscire in libertà.
- Orario concentrato: i lavoratori possono ridurre o saltare la pausa pranzo per recuperare e modificare il proprio orario di ingresso o uscita.
- Compresenza: prevede che ci siano delle fasce orarie in cui il lavoratore deve essere per forza in presenze e delle altre in cui può scegliere il suo orario di ingresso e uscita.
- Smart working: un’altra modalità con cui si può erogare la flessibilità è lo smart working.
I vantaggi dell’orario flessibile per aziende e dipendenti
L’orario di lavoro flessibile è un benefit e dunque rientra nelle misure di welfare aziendale. Il welfare fa parte di tutte quelle politiche aziendali che vanno a migliorare l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa dei dipendenti.
L’orario flessibile è una politica aziendale vincente soprattutto quando l’efficienza dei lavoratori viene valutata sulla base degli obiettivi raggiunti. Abbandonando il concetto di più ore uguale più produttività, la forza lavoro sarà più soddisfatta e avrà un work-life balance. Ecco alcuni vantaggi dell’orario flessibile e dello smart working in azienda:
- Maggiore employer retention;
- Minore turnover e assenteismo;
- Fidelizzazione dei lavoratori;
- Migliori performace;
- Migliore immagine aziendale;
- Aumento della produttività;
- Team più coesi e in grado di lavorare insieme;
- Minore stress dei lavoratori;
- Maggiore autonomia per i lavoratori.