Welfare manager: chi è, che fa e come diventarlo

Il welfare mangement come asset strategico nella gestione del personale

welfare manager

Le imprese, da qualche decennio, hanno appreso l’importanza del welfare e, seguendo l’esempio delle multinazionali, hanno iniziato ad investire molto nel welfare aziendale. Inserire nelle proprie strategie di gestione del personale un piano di welfare è un gesto virtuoso che ha molte ripercussioni positive sia sull’azienda che sui dipendenti. Questo spostamento di budget nelle aziende ha fatto nascere una nuova figura incaricata della pianificazione, della gestione e dello sviluppo delle politiche di welfare aziendale: il welfare manager.

In questo articolo parleremo di chi è, quali sono i compiti e come si diventa manager del welfare aziendale.

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Indice

Chi è il welfare manager

Il manager del welfare è un professionista che gestiste tutto ciò che concerne le politiche assistenzialiste e di welfare nelle imprese. Mira a migliorare la vita dei lavoratori attraverso la definizione di strategie che concilino gli interessi dei lavoratori e quelli dell’azienda.

Tale figura rientra all’interno delle Risorse Umane che aiuta e con cui collabora in materia di welfare ed anche smart working. Attraverso uno studio attento della popolazione aziendale e delle aspettative dell’azienda e dei dipendenti, questo leader definisce delle strategie integrate e si occupa anche della sua applicazione.

I compiti del welfare manager

Il welfare manager è una figura complessa e poliedrica che può, a seconda dell’azienda in cui si trova, avere compiti diversi. L’obiettivo però è sempre lo stesso: sostenere il benessere e il work-life balance dei lavoratori.

Con le proprie doti comunicative, relazionali e di ascolto, riesce sempre a captare i bisogni urgenti della forza lavoro e li traduce in sinergie territoriali e strategie che beneficino anche l’azienda per cui lavora. Sostenuto dal team HR, il manager del welfare è anche di supporto nella gestione dello smart working e delle carriere professionali dei dipendenti.

Con il CEO dell’azienda e i responsabili dell’ufficio del personale si delineano le responsabilità specifiche di ogni welfare manager. Tra le più comuni troviamo:

  • Occuparsi della raccolta di informazioni sulle necessità e sui bisogni del personale;
  • Creare e ideare politiche di welfare aziendali pertinenti con gli obiettivi aziendali;
  • Gestire il budget relativo ai piani di welfare;
  • Rapportarsi con i clienti e con i fornitori esterni;
  • Monitoraggio costante dei risultati.

Con la pandemia poi, il welfare manager ha assunto anche un altro compito. Quello di gestire lo smart working dei dipendenti.

Come si diventa welfare manager

Il welfare manager è una figura complessa e che necessita di competenze trasversali. Per tale motivo ci sono molte lauree che permettono poi di accedere a master specifici di formazione. Tra tutti i percorsi di laurea i più indicati sono comunicazione, dal lato umanistico, o economia, dal lato scientifico.

Effettuare una formazione post laurea poi è fondamentale per acquisire solide conoscenze specifiche sui temi del welfare aziendale, della sua regolamentazione e per gestire budget anche di grandi dimensioni.

Ovviamente però la formazione sul campo resta l’unico vero modo per consolidare il proprio bagaglio culturale e di conoscenze. Ogni azienda infatti necessiterà di un welfare manager con competenze leggermente diverse a seconda degli obiettivi dell’impresa, del numero di dipendenti da gestire e del budget da utilizzare.

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