Leve gestionali per produrre di più (e meglio)

Come una gestione delle risorse umane efficace può incrementare la produttività e la motivazione

leve gestionali per motivare il personale

Una delle chiavi di successo di un’impresa è sicuramente la motivazione del personale e l’innovazione organizzativa. Spronare i dipendenti, aumentare il loro engagement aziendale e la loro fidelizzazione all’azienda risulta spesso in un aumento della produttività e della qualità del lavoro svolto.

Ma quali sono le leve gestionali che permettono, senza grandi sforzi economici, tali risultati?

Soprattutto per le PMI infatti una gestione strategica delle risorse umane può essere troppo dispendiosa o può richiedere più personale di quanto non sia disponibile. C’è da dire però che ad oggi esistono leve motivazionali defiscalizzate come il welfare aziendale.

In questo articolo esploreremo come le piccole e medie imprese possono implementare best practices innovative e motivare i propri dipendenti. Scopri come produrre di più e meglio con le leve strategiche del welfare aziendale.

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Indice

Gestione strategica delle risorse umane

Gestire strategicamente le risorse umane significa implementare politiche aziendali e trovare leve gestionali volte a migliorare la relazione tra impresa e lavoratori. Questo in un’ottica di soddisfazione reciproca. Dei dipendenti rilassati, competenti e appagati producono di più e meglio. Non solo, rimarranno nell’azienda più a lungo e saranno più aperti al team work.

Le politiche finalizzate alla soddisfazione dei dipendenti sono un vantaggio competitivo perché:

  • Migliorano l’immagine aziendale;
  • Riducono l’assenteismo e il turnover;
  • Migliorano l’engagement aziendale;
  • Maggiore talent recruiting.
In questo contesto il personale è visto come una risorsa e non come un costo. Una risorsa da valorizzare promuovendo delle azioni che migliorino il clima aziendale, l’ambiente di lavoro e un work-life balance equilibrato.

Uno staff motivato che si supporta a vicenda e che lavora insieme per degli obiettivi comuni migliora le performance aziendali e la produttività generale.

Leve motivazionali azienda: la piramide di Maslow per una gestione efficace delle risorse umane

In una strategia di gestione efficace la prima cosa da fare è individuare le necessità dei dipendenti attraverso un questionario. Le domande dovrebbero indagare le condizioni lavoratori, il clima di lavoro percepito, le debolezze e i punti di forza dell’azienda.

I dati sono la base da cui muoversi ma per le PMI potrebbe essere difficile implementare questo tipo di monitoraggio. Per intercettare i bisogni delle persone in queste realtà può essere utile partire dal modello di Maslow. Tale modello è denominato la “gerarchia dei bisogni”.

Questa teoria, nonostante sia stata proposta nel 1954, è ancora valida e un buon punto di partenza. Permette infatti per pianificare delle politiche di welfare aziendale che intercettino davvero le esigenze dei lavoratori. La teoria parte dalla definizione dei bisogni individuali comuni a tutti e dalle cosiddette leve motivazionali, cioè i motivi per cui le persone fanno e scelgono determinate cose.

Applicandola al mondo del lavoro, questa teoria permette l’inquadramento delle leve gestionali da cui partire per motivare i dipendenti. Ma le leve gestionali cosa sono: le leve gestionali sono dei nodi strategici che permettono alle aziende di incontrare le necessità dei propri dipendenti in modo da migliorare il loro equilibrio organizzativo e aumentarne la produttività. Vediamole nel dettaglio.

Le leve gestionali della piramide di Maslow

Le leve strategiche e motivazionali della piramide di Maslow sono cinque e riferiscono ai bisogni primari delle persone. Individuando queste esigenze, i datori di lavoro possono intercettare le giuste leve motivazionali. Così facendo individuare i bonus welfare più consoni per incrementare la produttività.

Bisogno di soddisfare le necessità di base

Per necessità di base si intendono tutti quei bisogni fisiologici che una persona ha. Tra cui avere una casa, essere in grado di acquistare cibo e altri beni e servizi di prima necessità. Nell’ambito lavorativo dunque questo significa avere un salario dignitoso e adeguato al costo della vita. Ma non solo, anche aver riconosciuto il diritto alla pausa pranzo o alle pause caffè (per scoprire la normativa pausa caffè clicca qui).

Da questo punto di vista il welfare aziendale è un tassello importante delle leve gestionali strategiche. Attraverso sistemi come i buoni pasto o i buoni acquisto è possibile aiutare concretamente i dipendenti a migliorare il loro work-life balance.

Bisogno di essere al sicuro e protetti

L’esigenza di essere al sicuro sul posto di lavoro si riferisce in primo luogo al mantenimento di un buon stato di salute fisico e psicologico. Il datore di lavoro dunque deve garantire un ambiente privo di pericoli e dove vige (e viene mantenuto) il principio di non discriminazione. Per aziende con molte risorse potrebbe essere opportuno assumere un diversity manager (clicca qui per saperne di più). Questa figura è incaricata di gestire, implementare e monitorare politiche di pari opportunità e situazioni di conflitto.

In secondo luogo la sicurezza si riferisce anche al diritto ad un lavoro stabile. La precarietà è un fattore importante quando si parla dell’insoddisfazione sul posto di lavoro. Un dipendente che sa di poter mantenere il proprio lavoro (e salario) sul lungo termine è più propenso ad impegnarsi. D’altro canto chi sarebbe disposto a dare il 110% se potrebbe perdere il proprio posto da un momento all’altro? L’ansia che il precariato porta con sé e il sentimento di essere rimpiazzabili sono tra i principali fattori di scarso rendimento.

Bisogno di essere riconosciuti e fare parte

Da questo punto di vista, uno dei bisogni del lavoratore è quello di potersi sentire parte del proprio team. Ciò significa condividere scopi e obiettivi, oltre che valori e missione, dell’azienda. Coinvolgere i dipendenti, attraverso eventi formali e non, permette di aumentare il senso di appartenenza all’azienda e dunque la motivazione.

Così per i datori di lavoro è cruciale essere trasparenti rispetto alle strategie aziendali. Nonché essere in grado di comunicare correttamente le regole e la visione aziendale. Il welfare può aiutare in questo campo perché può essere utilizzato per momenti di formazione collettiva e team building.

Bisogno di essere apprezzati e stimati

Qui ci si riferisce al bisogno di essere stimati. Quando il proprio lavoro ha dei buoni risultati o quando il team ha delle ottime performace è bene che l’azienda sia in grado di valorizzare e gratificare il personale. In questo caso l’impresa potrebbe usufruire degli sgravi fiscali del welfare per erogare benefit welfare come premio di produzione.

Bisogno di autorealizzarsi

Non solo essere riconosciuti dagli altri ma essere autorealizzati. Se in prima battuta il lavoratore non è contento del lavoro che fa produrrà di meno e peggio. Una soluzione quando i dipendenti mostrano di essere scontenti è la job rotation. Questa pratica permetterà ai dipendenti che lo vogliono di provare nuovi lavori, nuovi mestieri. Quindi riguadagnare la propria motivazione e trovare nuovi scopi in azienda.

Nel bisogno di autorealizzarsi però rientra anche la possibilità di avere un equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. Dipendenti soddisfatti della propria vita privata saranno più propensi a lavorare meglio. Per tale motivo l’azienda deve impegnarsi, attraverso l’implementazione di politiche di welfare, a sostenere i lavoratori in ogni ambito della loro vita.

Strumenti aziendali e leve strategiche per la produttività: come usare il welfare aziendale

Per molti dei bisogni della piramide di Maslow, il welfare aziendale risulta un’ottima soluzione dal punto di vista lavorativo. Per le aziende erogare premi in denaro o servizi accessori può essere molto oneroso. Detto questo però attraverso piani di welfare strutturati questi costi possono diminuire molto. La defiscalizzazione dei buoni regalo, dei buoni pasto, dell’assistenza sanitaria integrativa, delle rette degli asili e molto altro è un vantaggio soprattutto per le PMI.

Grazie agli incentivi sui benefit welfare ogni azienda, dalla più grande alla più piccola, può aiutare i propri dipendenti a soddisfare tutti i propri bisogni di base. Facendo così l’immagine aziendale migliorerà così come la produttività e la competitività dell’azienda sul mercato.