La pandemia ha rivoluzionato il mondo del lavoro e ha cambiato le priorità delle persone. La necessità di un migliore work-life balance e lo smart working sono solo alcuni dei nuovi paradigmi a cui le aziende devono fare fronte. In questo contesto è partita l’era della “great resignation”, termine coniato negli Stati Uniti nel 2021 per descrivere l’alto tasso di dimissioni volontarie.
Anche se con un po’ di ritardo, questo fenomeno ha colpito anche l’Italia e le aziende hanno dovuto fare i conti con l’aumento del turn over e con una forza lavoro ridotta. Le motivazioni che portano alle dimissioni possono essere di vario tipo ma non sono sempre del tutto scontate. Sempre più le persone hanno deciso di rimettere al centro il loro benessere e scegliere percorsi di carriera diversi. Per rispondere a questi bisogni l’azienda può implementare piani di welfare, ma un altro motivo per cui le persone si licenziano è la mancanza di buoni leader.
Vari studi affermano che uno stile di leadership aggressivo e delle modalità sbagliate di gestire i team sono tra le ragioni principali per cui i lavoratori si dimettono. Ad oggi è fondamentale per i manager sviluppare uno stile di leadership diffuso e gentile.
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Indice
Cos’è la leadership
Per leadership si intende l’arte di gestire e motivare un team per raggiungere degli obiettivi comuni. Esistono vari stili di leadership, alcuni più efficaci di altri nell’ottenere i risultati sperati e allo stesso tempo mantenere i lavoratori soddisfatti.
Le qualità di un leader di successo sono molte e devono essere trasversali. Un buon leader non solo deve conoscere bene il suo lavoro e il lavoro dei suoi sottoposti ma deve anche possedere doti comunicative, relazionali e di gestione del tempo e del personale.
Nonostante ognuno abbia le sue caratteristiche e le sue peculiarità, un buon manager deve saper coinvolgere, ispirare ed essere un riferimento solido per il team. Ciò non può essere raggiunto tramite uno stile di leadership aggressivo o punitivo.
Il valore di una buona leadership non è sempre quantificabile, essendo un aspetto qualitativo, ma i risultati dovrebbero essere palesi. Un team che lavora bene e che è in sintonia con i suoi leader aumenta la sua produttività, migliora le sue performance e accresce la soddisfazione dei clienti.
Ma come è cambiato il ruolo del leader negli ultimi anni? Quali trend di gestione del personale si stanno affermando nel mondo del lavoro post-pandemia?
New leadership: tra manager e leader
Da un modello rigido basato sul controllo delle attività ad un modello agile e incentrato sulla libertà e sulla responsabilizzazione degli individui. Ci si è resi conto che le persone lavorano meglio se sono coinvolte, sono soddisfatte e sono influenzate positivamente da dei leader positivi, assertivi e che ispirino fiducia e rispetto.
Leadership diffusa e gentile: i nuovi trend
Nei prossimi paragrafi andremo nel dettaglio di due tipi di leadership che ultimamente sono entrati nel panorama: leadership diffusa e leadership gentile.
Leadership diffusa
Leadership diffusa significato: la leadership diffusa è un nuovo paradigma nella gestione di un team e si contrappone alla leadership unica, cioè un modello in cui una sola persona ha tutto il potere decisionale e gestionale. L’idea è dunque una leadership collaborativa e condivisa dove la responsabilità non ricade esclusivamente sul singolo.
Grazie a questa modalità di lavoro un lavoratore potrà essere leader per un progetto ma follower in un altro. A seconda delle capacità e delle disponibilità di ognuno sarà compito del team di organizzarsi e organizzare al meglio la gerarchia.
La leadership diffusa è un vantaggio competitivo perché permette a tutte le persone di dare il proprio meglio, seguire i propri talenti e sentirsi responsabilizzati. Adottare questo paradigma significa superare la resistenza al cambiamento e rendere le modalità di lavoro più agili e in linea con il work life balance dei dipendenti.
Leadership gentile
Una delle qualità che negli ultimi anni è diventata sempre più rilevante è la gentilezza. Un buon leader deve avere ottime capacità di ascolto, soprattutto ascolto attivo, e favorisce la coesione del team e la responsabilizzazione di ogni individuo.
Non figura del leader che incoraggia la competizione e l’aggressività ma che incoraggia la partecipazione attiva e fornisce i giusti nudge per migliorare le prestazioni e liberare i talenti di ognuno.
Le aziende devono capitalizzare su tali competenze e permettere alle persone con più intelligenza emotiva, oltre con le migliori prestazioni, di diventare leader. In questo panorama i corsi di aggiornamento possono esser un ottimo modo per formare i giovani più talentuosi o i manager già presenti in azienda. La formazione è un asset importante e può anche essere erogata tramite il welfare aziendale.
Tramite il welfare le aziende avranno anche la possibilità di detrarre le spese e fornire un servizio veramente utile ai dipendenti.