Job rotation: la rotazione del personale è il trend 2022

Cosa significa job rotation e perché è una strategia da implementare in azienda?

job rotation

La job rotation, o rotazione del personale, è una strategia di gestione dei dipendenti. Prevede che alcuni lavoratori possano cambiare periodicamente il reparto in cui lavorano, le loro mansioni o addirittura il ruolo gerarchico che ricoprono. In questo modo sia aziende che lavoratori potranno, sul lungo termine, beneficiare dall’acquisizione di nuove conoscenze e della diffusione di pratiche ottimizzate ed efficaci.

Ovviamente l’implementazione del lavoro a rotazione è difficile e richiede un alto grado di flessibilità da parte di tutti. Ma quali sono effettivamente i vantaggi della job rotation?

In questo articolo parleremo di cos’è la job rotation, perché si può inserire all’interno di un piano di welfare aziendale e tutti i pro per imprese e dipendenti.

Indice

Cambio mansioni aziendali: cos’è la job rotation

Attivare in azienda una strategia come quella del lavoro a rotazione significa superare il concetto di specializzazione. Infatti la job rotation, che si può declinare in varie tipologie, è sostanzialmente un tipo di gestione dinamica del personale. Su base volontaria i dipendenti possono aderire al progetto di ricollocazione (temporanea o no) in altri reparti, altri ruoli e l’assunzione di altri compiti o mansioni.

In questo modo i lavoratori potranno acquisire una visione globale dei processi aziendali. Essere in grado di contestualizzare il proprio lavoro all’interno dei flussi di lavoro degli altri team è un asset importante a favore sia dell’azienda che del personale. Inoltre, la job rotation inoltre favorisce la diffusione di best practise tra uffici diversi attraverso il contatto periodico tra i membri di team diversi.

Il concetto alla base del lavoro a rotazione è la capitalizzazione delle esperienze e della diversità. Ciò si acquisisce appunto facendo ruotare i lavoratori tra reparti e ruoli attraverso un calendario prestabilito e concordato tra le parti.

Fondamentale dunque è l’intervento degli specialisti delle risorse umane e del diversity manager. A loro infatti è affidato il compito di stilare un calendario di rotazione oltre che di negoziazione tra lavoratori, team e supervisori. Di conseguenza hanno anche il difficile compito di ascoltare le necessità dei reparti e dei lavoratori individuando possibili team e persone che più potranno beneficiare da tale rotazione di mansioni e ruoli.

Quali tipi di job rotation esistono?

Il processo di job rotation può essere di vari tipi. Ogni tipologia ha scopi e modalità di implementazione diverse. Vediamole:

Lavoro a rotazione orizzontale

Lavoro a rotazione orizzontale: Per job rotation orizzontale si intende un modello di rotazione paritetico. Il lavoratore verrà spostato di ruolo (con pari livello), ma all’interno dello stesso settore di provenienza. Questa strategia è ottima perché permette ai lavoratori di ampliare le proprie conoscenze e approfondire tutte le mansioni che si svolgono all’interno di un settore.

Ma non solo, il lavoro a rotazione orizzontale può essere utile anche in altri casi. Nell’evenienza in cui un lavoratore mostri un calo di interesse verso la sua mansione o dell’insofferenza verso l’ambiente dove lavora, la job rotation orizzontale è una risorsa da tenere in considerazione. Cambiare team, postazione, ruolo ed essere attivamente parte di un percorso di formazione può ristabilire un certo grado di soddisfazione da parte del lavoratore. Per l’azienda significherebbe non rinunciare ad una sua risorsa ma anzi valorizzarla e in fin dei conti risparmiare tempo e denaro.

Lavoro a rotazione verticale

Lavoro a rotazione verticale: la job rotation verticale vede il lavoratore coinvolto crescere di livello all’interno del suo reparto di appartenenza. I benefici per dipendenti e azienda sono molti: incrementare le conoscenze dei dipendenti, migliorare la qualità della leadership e ottimizzare i processi decisionali.

Questa strategia è ottima quando l’azienda vuole sviluppare il talento di lavoratori giovani o esperti che non hanno mai avuto la possibilità di fare carriera. L’implementazione temporanea di modifiche alla leadership può essere d’aiuto alla produttività e alla qualità del lavoro svolto. Il lavoro a rotazione verticale permette il passaggio intergenerazionale di conoscenze ed expertise e favorisce il cambiamento.

Lavoro a rotazione interfunzionale

Job rotation interfunzionale: questa versione del lavoro a rotazione è tra le più difficili da attivare. Si tratta infatti di una rotazione sia per quanto riguarda il reparto che per il ruolo. Tale metodo è ottimale per far sviluppare a determinati lavoratori una visione d’insieme del business. Il punto di forza della job rotation interfunzionale è proprio quello di permettere ai lavoratori di acquisire conoscenze trasversali approfondite su tutto processo industriale e decisionale su cui si regge un’impresa.

Lavoro a rotazione internazionale

Percorsi rotazionali internazionali: se l’azienda è internazionale e ha altre sedi in diversi paesi può attivare un modello di job rotation internazionale. In questo caso il punto focale è il ricollocamento (temporaneo o no) in sedi estere. Il contatto tra culture e modelli organizzativi diverse permetterà la diffusione di best practices e l’aumento di competenze generali.

Perché implementare la rotazione ordinaria del personale?

Molte imprese beneficerebbero dall’introduzione in azienda della job rotation. A seconda delle necessità è bene scegliere la giusta tipologia ma in generale i vantaggi sono tanti. Addirittura possiamo pensare al lavoro a rotazione come forma di welfare aziendale. Approfondiamo questi concetti nei prossimi paragrafi.

Job rotation come forma di welfare aziendale

Per molti lavoratori la job rotation può essere assimilata ad un benefit welfare. Soprattutto per i più giovani è di cruciale importanza la possibilità di confrontarsi con più mansioni, più team e avere un accesso facilitato agli avanzamenti di carriera. Leggi qui per sapere quali benefit prediligono i millennials. L’azienda dunque per attrarre più talenti (talent retention e acquisition) può proporre la job rotation come benefit già al momento dell’assunzione. In questo modo l’azienda non solo sarà più attrattiva per i migliori candidati ma si assicurerà personale dinamico e propositivo.

I vantaggi della riorganizzazione aziendale e cambio mansione per lavoratori e imprese

Alcuni vantaggi della job rotation per aziende e lavoratori:

Aumento delle competenze trasversali dei lavoratori: attuare percorsi di crescita e di diversificazione delle mansioni significa rendere i lavoratori più resilienti e competenti.

Aumento della motivazione: la job rotation aumenta la fidelizzazione e la motivazione. Quando il reparto hr nota che una particolare persona ha maggiori difficoltà nel proprio lavoro, manifesta stress o un calo di interesse, può essere una buona idea proporre la job rotation. La risorsa verrà inserita in un nuovo ambiente, starà a contatto con nuove persone e si potrà mettere alla prova con nuove mansioni.

Gestione più efficace delle risorse: la job smart rotation permette di utilizzare tutte le risorse presenti in azienda al loro massimo potenziale. Promovendo la ricollocazione di alcuni lavoratori in diversi team si diffondono le conoscenze e i modelli aziendali più ottimizzati.

Ridurre i costi: l’azienda risparmierà principalmente perché viene ridotto il turnover e l’assenteismo. Con maggiore motivazione e prospettive di crescita la maggior parte delle risorse sarà spinta a fare meglio e di più. Inoltre con la job rotation si risparmiano i costi della formazione sia di nuovo personale sia del personale interno. Attraverso il learning by doing e attraverso la moltitudine di esperienze peer-to-peer è possibile incrementare la qualità del lavoro dei team.