Ogni anno le famiglie con figli in età scolare o universitaria sono chiamate a farsi carico di ingenti spese scolastiche. Tali costi gravano pesantemente sull’economia familiare e gli eventi degli ultimi anni hanno solo aggravato la situazione.
Preoccuparsi costantemente per le spese e dover centellinare ogni risparmio rende le persone scontente della propria vita privata e ciò si ripercuote anche sull’ambito lavorativo; un dipendente scontento è anche meno produttivo e più distratto. Per questo motivo le aziende dovrebbero sempre cercare di venire incontro alle esigenze dei propri dipendenti e attivare, quando possibile, un piano di welfare aziendale.
Il welfare rappresenta un grande aiuto per i lavoratori e la possibilità di richiedere rimborsi welfare per le spese scolastiche un vantaggio per tutti coloro che hanno figli in età scolare.
Continua a leggere per saperne di più sui rimborsi welfare per le spese scolastiche, su chi ne ha diritto e come funziona per le detrazioni fiscali.
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Indice
Quali sono le spese scolastiche rimborsabili con il welfare aziendale
Il welfare aziendale è un sistema assistenziale rivolto ai dipendenti di aziende private e pubbliche. Non vige l’obbligo di erogarlo, a meno che questo non sia specificato nei CCNL di riferimento, ma i vantaggi sono indubbi anche per le aziende: minore turnover, maggiore produttività, migliore clima aziendale e aumento della fidelizzazione.
Il welfare gode di importanti sgravi fiscali e viene regolato dal TUIR (Testo Unico delle Imposte dei Redditi). All’interno di questo documento vengono specificati i beni e servizi che rientrano nel welfare ed anche i rispettivi massimali di esenzione. Relativamente alle spese legate alla scuola e all’istruzione il TUIR è chiaro sui beni e servizi che possono essere acquistati da lavoratori tramite il welfare. Vediamo qualche esempio di spese ammesse:
- Rette d’iscrizione ad istituti scolastici riconosciuti (dall’asilo nido ai master post laurea);
- Mense scolastiche;
- Frequenza a corsi estivi, ludoteche ecc;
- Iscrizione ai corsi per la patente di guida;
- Abbonamento ai mezzi pubblici o per i servizi di scuolabus;
- Corsi pre o post scuola;
- Gite e viaggi d’istruzione;
- Testi e libri scolastici e universitari;
- Corsi di lingua in Italia o all’estero;
- Tool digitali necessari per la DAD come PC o tablet.
Quali spese d'istruzione non sono rimborsabili con il welfare aziendale
Tra i beni e servizi non acquistabili o non rimborsabili con il welfare troviamo le lezioni private, il materiale di cartoleria come quaderni e penne, zaini o grembiuli. Il TUIR specifica che non sono ammessi a rimborso tutti quei beni materiali che non sono espressamente previsti dalla normativa (come PC, libri scolastici o tablet).
Normativa fiscale per i rimborsi spese scolastiche con il welfare aziendale
Il TUIR, come dicevamo, regola anche la normativa fiscale afferente al welfare aziendale. Nei prossimi paragrafi risponderemo alle domande principali: chi può beneficiare del welfare aziendale, i massimali di esenzione per le spese scolastiche ed anche le modalità di acquisto o rimborso dei servizi afferenti all’istruzione.
Chi può beneficiare del welfare aziendale
I destinatari dei servizi di welfare rispetto alle spese sostenute per motivi di istruzione sono tutti i familiari “indipendentemente dalla condizione di familiare fiscalmente a carico, di convivenza con il dipendente e di percezione di assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria”.
In breve possono beneficiare del welfare aziendale rispetto all’acquisto di beni e servizi relativi alla scuola e all’istruzione il lavoratore dipendente e tutti i suoi familiari, anche non a carico e non conviventi, come figli, genitori, suocere, nuore, generi, fratelli e sorelle. A seconda del beneficiario le modalità di pagamento o rimborso saranno diversi. Nei prossimi paragrafi lo capiremo meglio.
Limiti di spesa e massimali di esenzione per spese d’istruzione welfare aziendale
Le spese di istruzione pagate attraverso il welfare aziendale non hanno limite. L’unico vincolo è la disponibilità del credito che l’azienda mette a disposizione del lavoratore.
Come abbiamo visto, non tutti i beni e servizi afferente all’istruzione sono acquistabili tramite il rimborso spese welfare. Per questa categoria però si può procedere utilizzando il credito welfare caricato come fringe benefit. In questo caso il limite è di 258,23€ all’anno per dipendente.
Rimborso spese scolastiche o acquisto: come funziona con il credito welfare
A seconda che il beneficiario sia il lavoratore stesso io un suo familiare, le modalità di pagamento sono diverse. Vediamole:
Nel caso che il beneficiario sia il lavoratore, la norma prevede l’acquisto diretto da parte dell’azienda del bene o servizio relativo all’istruzione.
Nel caso che il beneficiario sia un familiare, la normativa prevede il rimborso da parte dell’azienda al lavoratore stesso nel suo conto corrente. Per ottenere il rimborso, il dipendente dovrà caricare il documento di spesa dichiarando che l’intestatario del servizio d’istruzione è un familiare.
Spese istruzione detraibili e welfare: come fare nel 730?
La legge non consente che una spesa scolastica pagata tramite il welfare sia allo stesso tempo portata in detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Ma dato che le detrazioni fiscali hanno dei limiti di esenzione, il lavoratore però può massimizzare il beneficio fiscale portando in detrazione la quota massima consentita e utilizzare il welfare per farsi rimborsare l’eccedenza.