Esistono diverse modalità di investimento nei programmi di benefit per dipendenti, ma non tutte sono uguali: ad esempio, i benefit che incentivano i dipendenti con premi e bonus, genereranno più o meno soddisfazione rispetto ai programmi che conferiscono ai dipendenti una soluzione monetizzabile per l’acquisto di cibo o altri servizi a costo nominale?
Nella guida di oggi, andremo a offrire una panoramica delle soluzioni più funzionali, per comporre un programma di benefit aziendale su misura dei propri dipendenti che possa generare massimo valore e rendimento.
Indice
Buoni pasto e gift-card per dipendenti: cosa sono?
I benefit per i dipendenti, come buoni pasto e voucher (carte regalo, buoni shopping, buoni benzina) sono un ottimo modo per incentivare i collaboratori, ma anche per incoraggiare uno stile di vita sano.
Vediamo le due tipologie più diffuse.
Buoni pasto
La scelta di erogare buoni pasto in azienda sta diventando sempre più popolare, perché questi ticket, se accumulati, possono essere utilizzati presso diverse catene di supermercati e di alimentari per fare la spesa settimanale, oltre che per la pausa pranzo aziendale.
Buoni regalo
Le carte regalo non riguardano solo beni di prima necessità ma ricoprono una vasta gamma di prodotti per la persona. Oltre agli evergreen buoni benzina, certamente graditi anche a fronte degli aumenti del carburante, che migliorano il potere d’acquisto dei propri dipendenti su una spesa essenziale quanto imprescindibile come i trasporti, fra le novità del settore, ci sono gift card per lo sport Decathlon che vogliono incentivare il movimento e, quindi, di riflesso, preservare la salute dei dipendenti.
Buoni pasto: come funzionano?
I benefit per dipendenti, come buoni pasto e buoni carburante, possono rappresentare un vantaggio economico significativo per coloro con uno stipendio che, per motivi di difficoltà economica, non è adeguato al costo della vita.
Se la tua azienda è interessata a offrire questi benefit, è importante capire come funzionano e che valore possono portare ai dipendenti.
Buoni pasto cartacei o elettronici?
I buoni pasto possono essere sia cartacei sia elettronici; ad ogni modo quest’ultimi, grazie ad App con credenziali di accesso nominali, sicure e riservate, sono ormai strumenti intuitivi, sempre più graditi e utilizzati. Grazie ai portali dedicati è possibile, infatti, monitorare il caricamento dei buoni pasto – che avviene solitamente con cadenza mensile – e avere un resoconto del saldo in tempo reale.
Le nuove App permettono anche di localizzare bar e ristoranti convenzionati nella propria zona o in altre località, qualora ci si trovasse in viaggio, offrendo quindi vantaggi rilevanti rispetto alla versione cartacea. I ticket elettronici, poi, possono essere utilizzati anche per servizi di consegna di pasti già pronti, un nuovo metodo che sostituisce la mensa aziendale quando non è attuabile o disponibile nelle piccole-medie imprese.
I vantaggi dei buoni pasto elettronici
I buoni cartacei sono ancora utilizzati; con la diffusione degli smartphone, tuttavia, le funzionalità digitali sono considerate ormai indispensabili da parte degli utilizzatori: è per questo motivo che, i buoni pasto elettronici, si stanno sostituendo sempre più a quelli cartacei.
Sicurezza dei buoni pasto elettronici
Come dicevamo, le nuove App prevedono la possibilità di monitorare tutte le transazioni dei ticket elettronici, via smartphone, ma anche di bloccare la carta elettronica in caso di necessità, in modo da rendere sicuro e tracciato tutto il processo di acquisto e consumo.
Notifiche e iniziative socio-ambientali
Tramite App, gli emettitori di buoni pasto possono notificare i collaboratori riguardo iniziative per limitare gli sprechi di cibo, progetti di sostenibilità ambientale per abbattere le emissioni inquinanti e, soprattutto, le attività promosse per diffondere soluzioni legate al benessere personale.
I benefici del welfare aziendale sul benessere dei dipendenti
Esiste un legame diretto tra benessere e produttività. Per wellbeing, infatti, si intende il benessere a tutto tondo, che riguarda la salute fisica, quella psicologica e anche quella legata all’ambiente di lavoro. A maggior ragione considerato che, la maggior parte delle persone, trascorre quasi il 60% del proprio tempo al lavoro.
Per questo motivo, sono sempre più le organizzazioni che si focalizzano sulle proprie risorse umane, perché un dipendente felice può garantire il raggiungimento dei risultati aziendali.
I benefici derivanti dall’avviare un piano welfare giustificano, quindi, gli forzi iniziali in termini di tempo e denaro. Recenti studi, infatti, confermano che i programmi per la salute e il benessere dei dipendenti garantiscono un ritorno dell’investimento stimabile oltre al 200%.
I benefit aziendali come strategia di employee engagement
I piani welfare, inoltre, rendono più appetibile l’impresa agli occhi di un potenziale candidato. I lavoratori, infatti, sebbene attribuiscano importanza all’aspetto economico, valutano anche la presenza o meno di benefit, i quali possono risultare determinanti nella scelta di un’azienda rispetto a un’altra.
Welfare aziendale tra attraction e retention: l’investimento è nelle persone
Investire nel benessere aziendale, e più largamente nei piani di welfare, significa prima di tutto investire nelle persone che ogni giorno supportano il tuo business.
Sempre più aziende sono consapevoli che il successo non può essere raggiunto senza lavoratori in salute, motivati e felici di recarsi al lavoro; l’importanza di piani integrativi allo stipendio, migliorerà le prestazioni di collaboratori e dipendenti e, conseguentemente, i risultati aziendali.
In un’epoca di forte turnover, e delle tanto citate Grandi Dimissioni, è più che mai importante attirare nuove risorse qualificate, ma anche trattenere lavoratori formati che sono sia una fonte primaria per l’azienda sia parte fondamentale del processo produttivo dell’impresa stessa.
Con le giuste attenzioni, in conclusione, non si può che rimarcare quanto le politiche di wellbeing aziendale siano un vantaggio tanto per i lavoratori quanto per le imprese.