Per le aziende uno dei costi più alti è quello del personale. Gestire in maniera adeguata i propri dipendenti, ma comunque fornire loro i giusti benefit welfare è importantissimo.
Tra i vari strumenti che le imprese e i team hr hanno a disposizione per risparmiare e allo stesso tempo permettere ai lavoratori di gestire il proprio tempo con maggiore flessibilità, troviamo la banca ore. Tale benefit permette al dipendente di ottenere delle ore di permesso aggiuntive derivate dagli straordinari fatti, e all’azienda di risparmiare notevolmente sul costo del personale.
Continua a leggere per sapere come funziona la banca ore e tutta la normativa.
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Indice
Welfare aziendale e work-life balance: quali benefit si possono erogare?
Attualmente non esiste una normativa unitaria in tema di welfare per aziende. Dunque, per welfare si intendono tutte quelle azioni implementate in azienda volte a rendere più agevole la conciliazione vita-lavoro di un dipendente. Tuttavia, si possono distinguere due macro-divisioni del welfare aziendale:
- Welfare contrattuale: comprende tutte quelle iniziative che l’azienda è obbligata ad erogare dai CCNL o dai contratti individuali.
- Welfare volontario: comprende le iniziative che un’impresa eroga volontariamente ai propri dipendenti.
Un’altra distinzione può essere fatta tra i benefit che godono di sgravi fiscali e di una normativa di favore, e i benefit che invece riguardano l’organizzazione del lavoro dei dipendenti, come ad esempio la banca ore. Vediamo questa misura nel dettaglio.
Banca ore: cos’è
La banca ore è una misura di welfare che permette ai lavoratori di accumulare le ore di straordinario fatte e utilizzare come premessi extra, cioè che se presi non erodono ferie o altri tipi di permessi, durante i mesi successivi. Quando i dipendenti eccedono le ore da contratto, tendenzialmente 40 settimanali, hanno diritto ad essere compensati con una maggiorazione. Tuttavia esistono delle soluzioni alternative.
La banca ore è una è una di queste perché permette al lavoratore di accantonare le ore in eccedenza e successivamente prenderle come se fossero permessi. Inoltre, permette all’azienda di non pagare le ore di straordinario. In questo modo l’azienda riesce a ridurre il costo del personale senza però togliere ai dipendenti il diritto di essere compensati in qualche modo per il lavoro in più svolto.
Banca ore: tutta la normativa
Lo strumento della banca ore fa parte del welfare aziendale ma, al contrario di altri benefit, non è regolamentata da leggi precise. Il sistema alternativo al pagamento delle ore straordinarie in busta paga è regolamentato dai CCNL di riferimento, dalla contrattazione di secondo livello o dai contratti individuali.
Questi testi stabiliscono il numero di ore accantonabili, se una certa quota di straordinari debba necessariamente confluire nella banca ore automaticamente, e anche, chi può usufruire della misura.
Per quanto riguarda i chi può usufruire della banca ore, tendenzialmente si tratta di tutti i lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Quando specificato dai CCNL o da altri tipi di contrattazione allora anche le persone a tempo determinato ne hanno diritto. Per i lavoratori part-time la banca ore è consentita solo se si ha un contratto di part-time verticale, salvo diverse indicazioni.
Entro quando il dipendente deve usare le ore di permesso extra? Che succede se non le usa
Le ore di permesso accumulate tramite l’accantonamento degli straordinari possono essere utilizzate a partire dal mese successivo a quello in cui sono state fatti. Come per altri tipi di permesso, l’assenza da lavoro deve essere concordata con i propri responsabili e superiori con congruo anticipo.
La scadenza delle ore in banca ore dei dipendenti non è fissa ma, anche questa, dipendente dalle condizioni dei contratti collettivi o individuali. Tendenzialmente, le aziende concedono almeno un anno per utilizzarle.
Il compito del team HR è quello di tenere monitorato il saldo delle ore di ogni dipendente eseguendo calcoli periodici per scoprire il numero di permessi extra presenti dentro la banca ore. Se arrivati vicino al momento della scadenza il lavoratore ha un saldo pari a 0, allora basterà premurarsi che esso stesso non possa più prendere permessi extra. In caso il saldo sia a credito, allora queste ore devono essere retribuite in busta paga secondo gli importi e le maggiorazioni previste dai CCNL o da altri contratti.
Banca ore e busta paga: tassazione
Le ore di straordinario andrebbero sempre inserite nelle buste paga dei propri dipendenti. Ovviamente, le modalità di inserimento cambiano a seconda che queste siano pagate come ore extra oppure che il dipendente usufruisca della banca ore.
Le ore di straordinario sono inserite nel cedolino come ore extra tassate regolarmente ed è prevista una maggiorazione, che dipende dal CCNL di riferimento, sulla paga oraria. Ad esempio, il CCNL commercio e terziario prevede che, per le ore tra la 41esima e la 48esima di straordinario, sia prevista una maggiorazione del 15%.
Le ore in banca ore sono altrettanto tassate, ma in un diverso momento rispetto alla retribuzione ordinaria. Nel senso che le ore extra che finiscono nella banca delle ore non vengono tassate nel momento dell’accantonamento, ma nel momento in cui vengono utilizzate o rimborsate.