Leggi l’ultima intervista a Gianluca Caffaratti, Founder e CEO di Happily srl, azienda genovese che sviluppa Piani di Welfare Aziendale e progetti di Benessere Organizzativo, con la mission di aiutare e sostenere le imprese nell’introduzione di politiche in grado di migliorare l’ambiente lavorativo, motivando e gratificando i propri collaboratori.
Il libro “La Favola del lavoro” racconta il mondo del lavoro e della gestione delle risorse umane, in modo trasparente e reale con l’obiettivo di stimolare il lettore a scrivere la propria favola del lavoro.
Ciao Gianluca, è un piacere ritrovarti, vista l’uscita da pochi giorni del tuo nuovo libro “La Favola del lavoro. Storie di esperienze e persone”. Raccontaci com’è nata l’idea e in generale di cosa tratta il libro.
“Innanzitutto grazie per questa intervista, sono molto felice che finalmente esca il libro e che se ne possa parlare liberamente. È un progetto “segreto” nel senso che, fino ad un paio di settimane fa, quasi nessuno sapeva di questa uscita, ho voluto fare una sorpresa a tutti i miei collaboratori e alle persone che mi vogliono bene e mi sostengono.
Il libro è stato concepito in un momento particolare, durante la quarantena, quando passeggiavo nel piccolo cortile sotto casa insieme a mia figlia, ma ha preso vita durante l’estate in campagna, divento creativo in mezzo alla natura. Scherzi a parte, è un libro che cerca, attraverso i racconti e le esperienze sia mie che di altri, di dare una nuova rilettura alle storie negative che colpiscono molti di noi nel mondo del lavoro.
Partendo da tali riflessioni e sfatando miti, propongo nuovi modelli di lavoro e una nuova visione aziendale, fatta di attenzione verso le persone, alle loro esigenze e all’ambiente. Voglio precisare inoltre, che è un libro “Covid Free”, nonostante lo abbiamo scritto durante questo anno. “La favola del lavoro” è un progetto positivo che guarda al futuro, era da parecchio che volevo pubblicare un libro di questo genere, la pandemia mi ha solo aiutato ad avere il tempo per scriverlo.
Devo però ringraziare anche la Casa Editrice “De Ferrari Editore” che ha creduto in questo progetto e reso reale uno dei miei più grandi sogni.”
A chi è rivolta la tua opera La Favola del lavoro?
“La Favola del lavoro, è un libro ricco di storie, storie nelle quali si possono identificare “diverse figure” dall’amministratore delegato, al lavoratore, passando per l’imprenditore o chi aspira a diventarlo, fino ad arrivare al giovane neolaureato in cerca di idee per il futuro. Il libro fornisce nuovi spunti sul mondo del lavoro, soprattutto sulla gestione delle risorse umane, teorizzando un futuro diverso. Non esiste una bibliografia, non seguo nessuna filosofia o letteratura ma baso le mie riflessioni su fatti ed esperienze vissute e alle canzoni che amo e che mi ispirano, ad ogni capitolo infatti, è associato un brano differente. Inoltre, non è un manuale che vuole insegnare ma condividere, non offre una verità assoluta ma cerca il confronto e vuole evolversi con il pubblico.”
“Il libro non è un progetto editoriale fine a sé stesso, non termina con la sua pubblicazione. Infatti, abbiamo creato un progetto parallelo online, sia sul nostro sito internet sia su Facebook, dove i lettori e non, possono raccontarsi sul nostro gruppo di discussione “La vostra favola del lavoro”.
È uno spazio, dove gli utenti possono condividere le loro esperienze positive vissute nel mondo del lavoro, riflettere sui nuovi modelli di business, sulla loro visione lavorativa o su tutte le possibili iniziative in grado di rendere le aziende luoghi di benessere a 360°, sia quando si tratta di persone sia quando si parla di ambiente e sostenibilità. Le parole d’ordine sono scambio e contaminazione!”
Quali pensi siano i punti salienti interessanti per il tuo pubblico di riferimento?
“Negli anni mi sono reso conto che a volte le favole che ci vengono raccontate in Azienda o nel mondo del lavoro sono false favole, bugie abbellite da racconti fantastici per convincerci di “qualcosa”, per esempio che l’impresa sia attenta all’ambiente e abbia politiche adeguate o che faccia beneficienza ecc. Nel libro faccio riferimento a queste “favole” le quali secondo me hanno due mancanze importanti: l’essenza e la trasparenza.
Partendo da questa riflessione, quindi cerco di dare vita alla mia visione; lo scopo ultimo è far comprendere al pubblico come attraverso le giuste attenzioni e allo scambio di conoscenze sia possibile “essere felici”. Nel mondo del lavoro inoltre, bisogna avere coraggio ed entusiasmo per scrivere ogni giorno la propria favola senza che qualcun altro la scriva per noi. Il lavoro per me deve dare dignità prima di tutto alla persona, poi al professionista e renderlo indipendente.
Proprio per questo è fondamentale che un lavoratore in azienda possa costantemente formarsi, nessuno dovrebbe tarpare le ali ad un talento e/o ascoltare solo le opinioni di pochi eletti, non dando il giusto spazio e valore alle risorse. L’errore più grave per un’organizzazione è far decrescere i propri collaboratori, inchiodandoli in attività poco stimolanti che in alcuni casi non fanno nemmeno per loro. Inoltre, offro degli spunti anche sul modo di vedere l’azienda in senso fisico, non abbiamo più bisogno di uffici spaziosi e lussuosi, il lavoro come si usa dire oggi, è agile, quindi è necessario ripensare anche agli spazi. Tutto ciò nell’ottica di avere un impatto positivo ed ecosostenibile. Penso infatti che non abbia senso creare il clima perfetto in Azienda quando l’Ambiente subisce le imperfezioni dei nostri comportamenti quotidiani. È fondamentale anche muoversi concretamente in questa direzione, ed è un altro tema che approfondisco nel libro.”
Trovo le tue riflessioni davvero interessanti e non vedo l’ora di leggere il libro. Per tirare le fila: perché i nostri lettori dovrebbero scegliere “La Favola del lavoro”?
“Dovrebbero leggere “La Favola del lavoro” perché credo che il lavoro non sia l’antagonista della nostra felicità ma l’Aiutante, uno strumento al nostro servizio in grado di aiutarci a portare a termine la nostra “ricerca” professionale e personale affinché possiamo scrivere la nostra Favola e raccontarla agli altri.
E inoltre perché come ho detto prima è:
- Innovativo sia nelle tematiche che nella scrittura
- Non insegna ma condivide
- Di facile lettura
- Ricco di storie e aneddoti divertenti
- Ispira
- Ricerca il coinvolgimento dei lettori
Spero comunque di averli un po’ incuriositi con le mie parole. Invito quindi chiunque voglia acquistarlo o voglia diventare parte del progetto di seguirci sulla pagina Facebook “La Favola del lavoro” e a contattarci per qualunque dubbio, chiarimento o riflessione.”