La motivazione dei dipendenti è cruciale per il benessere delle aziende. Sempre più infatti i datori di lavoro e tutti coloro coinvolti nei processi di employee retention hanno capito l’importanza di erogare un premio di risultato ogni volta che i lavoratori raggiungono obiettivi importanti. Tale riconoscimento da parte dell’azienda per cui il lavoratore è impiegato permette di motivarlo, riconoscergli i suoi sforzi e in generale aumentarne la produttività.
Inoltre, una politica volta al benessere dei dipendenti farà in modo che i talenti migliori non cerchino posti di lavoro più allettanti. In sostanza fare in modo che i lavoratori siano soddisfatti farà diminuire il turnover e consoliderà i team di lavoro. Un team unito e che collabora senza scontri dovrebbe essere una priorità dell’azienda.
Nell’articolo di oggi tratteremo la normativa riguardante il premio di risultato e capiremo perché, da un punto di vista fiscale, conviene erogare welfare aziendale.
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Premio di risultato e welfare aziendale: quale conviene?
Premio di risultato tassazione
La Legge di Bilancio specifica che l’IVA sui premi di risultato sia al 10% come prescritto dall’Articolo 1, comma 182, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. L’imposta sostitutiva dell’IRPEF sui costi è quindi fissata al dieci percento fino al tetto massimo di 3.000€. Questo tetto di esenzione può aumentare fino a 4.000€ se il lavoratore a cui viene erogato il premio è coinvolto nell’organizzazione dell’impresa in modo paritetico.
Da notare per le aziende che erogare premi di risultato con l’IVA al 10% è possibile per legge solo se chi riceve i suddetti premi ha un reddito da lavoro dipendente inferiore a 80.000€ annui. Tutti i costi in eccedenza saranno tassati regolarmente secondo l’aliquota IRPEF ordinaria riferita al reddito da lavoro dipendente.
Per le aziende quindi erogare premi di risultato è fiscalmente praticamente la stessa cosa di aumentare lo stipendio dei propri dipendenti. Per fare cosa gradita ai dipendenti e aumentare il loro potere d’acquisto, l’azienda deve valutare altre soluzioni. Tra queste c’è il welfare aziendale. Vediamo nel prossimo paragrafo la sua tassazione.
Welfare aziendale tassazione
Per quanto riguarda la tassazione del welfare aziendale, o meglio la conversione dei premi di risultato in welfare aziendale, si prevede che il valore sotto l’etichetta welfare non sia considerato reddito da lavoro dipendente e quindi non assoggettabile all’IVA del 10%. Per le aziende ciò significa libertà dagli oneri contributivi e la deducibilità ai fini IRES. Il welfare aziendale è tassato considerandolo come fringe benefit. Questa categoria ha quindi delle speciali norme che lo regolano e che lo tassano in maniera agevolata.
Il welfare quindi è un ottimo strumento per aumentare il potere d’acquisto dei propri dipendenti e risparmiare sui costi del personale.
Il welfare aziendale fiscalmente è regolato dall’art. 51 del TUIR. In questo Articolo viene specificato il tetto massimo di deducibilità. Per l’anno 2021, seguendo le direttive del Decreto Sostegni del 2020, questo limite è fissato a 516,46€ per collaboratore.
Visto che per il 2022 ancora non sono state prese decisioni in merito alla riapprovazione del raddoppio dei fringe benefit, le aziende hanno ancora pochi mesi per usufruire di questi sgravi fiscali.
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I vantaggi non solo fiscali del welfare aziendale
Il welfare aziendale però non è solo ottimale per i suoi vantaggi fiscali. Per le aziende erogare welfare aziendale significa creare un circolo virtuoso che incrementa le performance dei dipendenti.
I servizi di welfare migliorano considerevolmente il life work balance dei dipendenti molto di più di quanto i premi di risultato possono fare. Migliorando la qualità della vita dei lavoratori questi saranno più propensi a lavorare meglio e quindi saranno più produttivi.
Elenchiamo alcuni benefici riscontrati dalle aziende una volta erogati servizi e beni collegati al welfare aziendale:
- Aumento della motivazione della forza lavoro
- Più soddisfazione dei dipendenti
- Concentrazione elevata durante i task importanti
- Aumento del benessere generale
- Aumento delle performance
- Miglioramento del clima aziendale
- Miglioramento dell’immagine aziendale
- Diminuzione del turnover