Bonus Carburante nel welfare aziendale: come funziona

Bonus carburante 2022: a chi spetta, come riceverlo e come funziona

Bonus Carburante

Con l’inizio dello scontro in Ucraina ci sono state varie ripercussioni sull’economia mondiale e su quella italiana. Una delle conseguenze più impattanti è stata la vertiginosa salita del prezzo del carburante che ha superato anche i 2 euro per litro.

La popolazione si è trovata in estrema difficoltà e così il Governo ha varato, il 22 Marzo 2022, il Decreto-legge chiamato “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina.

In tale documento sono state emanate delle misure per sostenere la popolazione nell’attuale momento critico. Tra queste troviamo il taglio delle accise, che però non è destinato a durare a lungo, e il Bonus Carburante. Per quest’ultima misura il Governo ha stimato un costo totale di 9.9 milioni per il 2022 e 0.9 milioni per il 2023.

Nei prossimi paragrafi vedremo in che modo le aziende possono inserire il bonus carburante nel loro piano di welfare aziendale e la normativa fiscale vigente.

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Indice

Bonus Carburante cos’è e come funziona per aziende e lavoratori

Con il Bonus Carburante le aziende potranno erogare durante il corso del 2022 a tutta la propria forza lavoro un bonus di massimo 200€ defiscalizzabile e specifico per l’acquisto di carburante.

L’Art.2 del decreto pubblicato il 21 Marzo 2022 (n.21) specifica che il valore del bonus (o dei buoni benzina erogati), purché resti entro la soglia massima del 200€, non concorrerà alla formazione di reddito da lavoro dipendente. Ciò significa che, ai sensi dell’Art 51 comma 3 del TUIR, sul Bonus Benzina l’azienda non dovrà pagare nessuna tassa Irpef o Inps.

Il Bonus carburante, dunque, si presenta come un voucher che le aziende private possono, volontariamente e non obbligatoriamente, distribuire ai propri dipendenti come misura di sostegno. Tale contributo aggiuntivo può essere erogato una tantum, ma può anche andare ad integrare un piano di welfare aziendale già implementato in azienda.

Bonus acquisto carburante a chi spetta

Questo bonus non è uno sconto sull’acquisto di carburante e non è pertanto fruibile da tutti i cittadini. Per avere diritto al bonus basta essere un dipendente di un’azienda privata che spontaneamente decide di erogare questo voucher alla sua forza lavoro. Restano dunque esclusi i liberi professionisti e i dipendenti pubblici.

Le aziende virtuose che decidono di distribuire tale buono benzina ai propri lavoratori non dovranno compilare nessun modulo o domanda. Inoltre, potranno erogarlo a tutti i dipendenti indiscriminatamente. Non sono state previsti limiti di ISEE o reddito sopra i quali non si può ricevere il bonus.

Chiunque sia interessato a ricevere questi buoni benzina può richiederlo ai propri superiori, all’ufficio hr o alla dirigenza, i quali però non sono obbligati a ottemperare a tali istanze. Presumibilmente saranno i sindacati che nei prossimi mesi cercheranno di rendere questa misura obbligatoria e più equa.

Il Bonus Benzina rientra nel welfare aziendale e nei fringe benefit?

I fringe benefit sono una categoria di beni e servizi che rientrano nel welfare aziendale e godono di una tassazione di favore. Nel 2022 la soglia massima entro cui i benefit erogati sono esentasse è stabilità a 258,13 €. Nel 2020 (e nel 2021) questa cifra era stata raddoppiata arrivando a 516,46 €, ma per quest’anno si è tornati alla cifra base.

Il Bonus Carburante è regolato dallo stesso articolo che regola anche i fringe benefit: l’Art 51 comma 3 del TUIR. Quindi gode degli stessi vantaggi fiscali ma ha un’altra soglia di esenzione: è infatti esentasse fino ad un massimo di 200€. Tale cifra si aggiunge dunque a quella già esentasse dei fringe benefit aumentando notevolmente la soglia massima di esenzione. Se però nei fringe benefit rientrano vari beni e servizi universali, il bonus rifornimento è vincolato all’acquisto di carburante.